Tra una cosa e l’altra è arrivata anche Pasqua. Carlo organizza per tutti (siamo una decina di amici dei progetti), un bellissimo week end a Imire Park. Un Parco enorme a sud est della capitale, verso il Mozambico, dove ci sono parecchie specie di animali tra cui il rinoceronte nero e bianco. Questo Parco nasce per salvare queste rarissime specie di rinoceronte che causa il bracconaggio (i cinesi credono che il corno di questi animali sia afrodisiaco...) sarebbero scomparse dalla terra. Oltre ai rinoceronti ci sono elefanti, zebre, giraffe, leoni, gazelle, e molti altri animali. Arriviamo al Parco per ora di pranzo e subito i ranger ci danno un’ottimo piatto di pietanze locali. Mentre ci assaporiamo le verdure e la carne in riva al lago, un gruppo di elefanti si avvicina per prendere qualche nocciolina. Ormai sono così abituati a vedere gente (anche questi salvati dai bracconieri di zanne), che si avvicinano con tutta tranquillità e io, Manu e gli altri abbiamo il piacere di “imboccare” nella proboscide il gigante! Pomeriggio di Safari tra le immense praterie e gli animali che vediamo sono tantissimi, prima di finire la giornata alla vista di un tramonto meraviglioso sul lago. Torniamo al Lodge per cena e devo dire che dormire in queste capanne è davvero caratteristico anche se ci manca la nostra tenda piantata nella terra selvaggia! Al mattino, sveglia alle 6 per un giro in groppa agli elefanti di circa un’ora. Quanto ti senti piccolo rispetto a loro eppure così giganti sono così dolci nel muoversi e nei loro passi. Però quando alzano la proboscide per spezzare un ramo ricco di foglie capisci che è meglio non farli arrabbiare. Sentire tutti questi muscoli sotto il sedere (ci dicono un maschio di 42 anni di 5 tonnellate) che si muovono è un’emozione unica. E anche l’essere seduti sulla pelle durissima ma sensibile è magico. È proprio un peccato che ci sia delle gente stupida che ammazza questi animali. Torniamo al lodge per fare colazione insieme, e riaprtiamo alla vista di pitture rupestri e rocce particolari. Ma quando arriviamo in cima ci si apre una vista sulla savana strepitosa. Ancora Safari in cerca di animali e incontriamo due leoni (lei e lui) che riposano sotto un’albero. Non sono liberi ma hanno un recinto vastissimo. Anche loro rischiano di morire qui causa gente senza scrupoli. Finiamo il week end al lago, e un’altro bellissimo spettacolo ci attende. Gli elefanti fanno il bagno, con un’eleganza e un divertimento unico schizzano acqua ovunque e spruzzano fango e acqua sul loro corpo. Una ventina di minuti davvero divertenti, finch’è poi escono e proseguono la loro camminata verso arbusti carichi di foglie. Una Pasqua davvero bella, giusto per staccare e passare del tempo tutti insieme. Noi intanto proseguiamo il nostro lavoro all’ospedale di Mutoko, dove ormai siamo sempre più conviniti essere la nostra base per i prossimi mesi. Lavoro c’è nè tantissimo, Manu è presa con le carte dell’amministrazione e io a risolvere problemi idrici con i ragazzi della squadra di Dikson!!!
venerdì 29 aprile 2011
Pasqua a Imire
giovedì 14 aprile 2011
Si cambia
Chinohy, Harare, Kariba, Mutoko....sono tra le città che in queste ultime tre siettimane siamo stati. Da quando ci è arrivata l’auto, tutto è molto più semplice e riusciamo ad essere efficaci. Infatti in 3 settimane siamo già a 3000 km con dei bei carichi di cibo e medicinali nelle varie missioni e progetti. Carlo è venuto a prenderci al villaggio venerdì 1 aprile....e non era un pesce. Abbiamo deciso che per ora è meglio essere impiegati in altri progetti così da recuperare entusiasmo e di sentirci finalmente utili. Detto fatto, il primo week end lo passiamo portando gli aiuti all’ospedale di S. Michael a sud di Harare....poi commissioni varie per la capitale e già ci sembra di vivere tutta un’altra esperienza. Quindi finiamo per stare tutta la settimana a Mutoko, nell’ospedale dove opera Carlo. Manu inizia a farsi un pò dentro ed io, insieme a varie persone, iniziamo a liberare delle stanze e ordinare il tutto. Lavoro qui ce n’è parecchio e le persone che hanno bisogno sono molte. Specialmente malati che spesso andiamo a trovare specialmente nel reparto dei piccoli e dei ragazzi. Week end a Kariba con Nadia e Michela, due roveretane amiche di famiglia di Carlo, venute per stare con noi un mese Nadia e sei Michela (lei andrà a kariba in maggio)....ottimo cosa chiedere di più??? Altri alimenti e medicine per l’orfanatrofio, e lo stare con queste suore è sempre un piacere. Tutta un’altra storia. Safari nel parco e non mancano zebre, coccodrilli, ippopotami, uccelli e un bellissimo elefante. Giornata fortunata perchè gli animali erano vicinissimi...proprio qualche metro. Ritorno a Chinohy...ricarichiamo le auto e via per Harare....dalle altre suore....anche queste sono forti. E ci offrono l’impiego al centro delle mamme malate di Aids....un’ottimo punto di riferimento per i malati dove trovano conforto (molti hanno l’Aids dopo abusi o brutte storie), visite periodiche, medicinali, cibo e molte opportunità. Il centro ci piace molto sopratutto per il progetto funzionale che è diretto ai pazienti. Torniamo dunque a Mutoko, all’ospedale Luisa Guidotti...dove Manu si sta inserendo nell’amministrazione e le cose da fare sono tantissime sopratutto perchè il sistema è ancora cartaceo. Io invece sono ai pozzi che fanno fatica a spingere acqua e con i ragazzi siamo intenti nella ricostruzione in muratura di un pozzo. Giovedì poi siamo stati dal capo del villaggio (CIF) che ci ha accolti molto bene. Appena arrivati ci siamo seduti tutti in cerchio fuori dalla sua capanna per la presentazione e il rito di benvenuto (molto semplice). Poi insieme con Nadia, Michela, Grace ed Elisa siamo andati a vedere le pitture rupestri nelle rocce e dove sorgerà il futuro bacino d’acqua per l’irrigazione dei campi per tutta la comunità. Una passeggiata di 3 orette molto interessante visto l’incontro di alcune scimmiette e cacciatori ancora con sistemi rudimentali, ma molto efficaci. Prima del nostro ritorno a casa il Cif ci regala una borsa di arachidi per ringraziarci e alcuni abitanti delle verdure...gustosissime.
Per noi è iniziata una nuova esperienza, stiamo pian piano riprendendo entusiasmo e la situazione va via via migliorando. Ora ci stiamo ambientando nei vari progetti e nei prossimi giorni cercheremo di fare un piano ben organizzato per poter essere operativi al meglio. Sono ormai passati 2 mesi...e sarebbe anche ora!!!
venerdì 1 aprile 2011
Novità dal villaggio
Questo capitolo mi sembra di averlo già scritto. Questa storia ci sembra in qualche modo di averla già vissuta. Qualche mese fa, in un altro continente, per altri motivi, anche se uno resta sempre lo stesso: i soldi. E' si cambi continente, cultura e gente ma il problema soldi rende cattive le persone.Le nostre giornate passano un pò lente ultimamente. Seppur stiamo bene e abbiamo trovato due buoni amici che spesso ci vengono a prendere per portarci a fare due colpi a calcio (Massimo e Vincenzo) o mangiare una pizza, qui al villaggio le cose non vanno proprio per il verso giusto. Semplicemente non ci lasciano fare nulla, o meglio meno facciamo più son contenti. Non capiamo il perchè, ma specialmente Manu, viene sempre lasciata in disparte dai due responsabili (due persone sudafricane sulla settantina) e non gli è permesso fare quasi nulla. Per me invece la cosa è un pò diversa e, anche se non ho molti materiali e attrezzi da lavorare (e ce ne sarebbe) riesco molto lentamente a fare qualche piccolo lavoretto ma la situazione si fa pesante perchè comunque ci sentiamo inutili. Quando fuori, in altri progetti, ci sarebbe tantissimo lavoro e aiuto da dare anche per tutti voi. Con i bambini giochiamo, parliamo e scherziamo, anche se è per poco più di un'ora al giorno, visto che prima sono a scuola fino le tre, poi fanno i lavori di casa e alle 6 cenano poi letto. Gli africani invece che vivono qui sono tutte ottime persone, ok parlano un pò troppo e lavorano con molta calma, ma comunque sono buone persone.Con l'arrivo di Carlo, di ritorno dall'Italia, abbiamo parlato dei vari problemi qui e del nostro impiego. In teoria con le prossime giornate si definiranno i nostri nuovi compiti e verremmo spostati nelle varie missioni o nei centri dove potremmo lavorare e fare finalmente qualcosa per gli altri. Ad essere sinceri questa cosa ci ha abbattuto molto, facendoci perdere un pò di entusiasmo. Però, anche grazie a queste persone che ci sono state vicine, siamo sicuri che a riniziare da un'altra parte possiamo finalemente renderci utili a queste persone tanto bisognose e riacquistare l'entusiasmo perso.
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