venerdì 1 aprile 2011
Novità dal villaggio
Questo capitolo mi sembra di averlo già scritto. Questa storia ci sembra in qualche modo di averla già vissuta. Qualche mese fa, in un altro continente, per altri motivi, anche se uno resta sempre lo stesso: i soldi. E' si cambi continente, cultura e gente ma il problema soldi rende cattive le persone.Le nostre giornate passano un pò lente ultimamente. Seppur stiamo bene e abbiamo trovato due buoni amici che spesso ci vengono a prendere per portarci a fare due colpi a calcio (Massimo e Vincenzo) o mangiare una pizza, qui al villaggio le cose non vanno proprio per il verso giusto. Semplicemente non ci lasciano fare nulla, o meglio meno facciamo più son contenti. Non capiamo il perchè, ma specialmente Manu, viene sempre lasciata in disparte dai due responsabili (due persone sudafricane sulla settantina) e non gli è permesso fare quasi nulla. Per me invece la cosa è un pò diversa e, anche se non ho molti materiali e attrezzi da lavorare (e ce ne sarebbe) riesco molto lentamente a fare qualche piccolo lavoretto ma la situazione si fa pesante perchè comunque ci sentiamo inutili. Quando fuori, in altri progetti, ci sarebbe tantissimo lavoro e aiuto da dare anche per tutti voi. Con i bambini giochiamo, parliamo e scherziamo, anche se è per poco più di un'ora al giorno, visto che prima sono a scuola fino le tre, poi fanno i lavori di casa e alle 6 cenano poi letto. Gli africani invece che vivono qui sono tutte ottime persone, ok parlano un pò troppo e lavorano con molta calma, ma comunque sono buone persone.Con l'arrivo di Carlo, di ritorno dall'Italia, abbiamo parlato dei vari problemi qui e del nostro impiego. In teoria con le prossime giornate si definiranno i nostri nuovi compiti e verremmo spostati nelle varie missioni o nei centri dove potremmo lavorare e fare finalmente qualcosa per gli altri. Ad essere sinceri questa cosa ci ha abbattuto molto, facendoci perdere un pò di entusiasmo. Però, anche grazie a queste persone che ci sono state vicine, siamo sicuri che a riniziare da un'altra parte possiamo finalemente renderci utili a queste persone tanto bisognose e riacquistare l'entusiasmo perso.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Faccio il tifo per voi...forza ragazzi! Pazienza e tenacia, anche le brutte cose servono a darci il giusto indirizzo...
RispondiEliminaforza e coraggio ragazzi, ricordatevi anche delle parole di Simone.. alla fine e'questione di stile in quello che si fa, non della quantita'di cose che si fanno (in questo caso, che vi lasciano fare..).
RispondiEliminaE voi di stile ne avete da vendere!
un abbraccio
francesco