domenica 4 dicembre 2011
Drink
Purtroppo ci accorgiamo sempre più che tutto quello che ci sta intorno è come una “piovra” o un “cancro”, troppo inserito nelle società dove istituzioni, beneficiari, africani o europei…ci sono dentro in pieno (non tutti per carità, o per fortuna). Ma vabbè questo sarà un altro capitolo. Di quello che vogliamo scrivere riguarda le bevande. Partiamo dalla più soft “coca cola”, la bevanda più diffusa e bevuta in tutto il paese insieme alla fanta e sprite. La pubblicità martella ogni angolo sia dei paesini che delle città, e si trova ovunque. Il prezzo è molto buono, 0,50 centesimi di dollaro per una bottiglietta da 300 ml. Insomma chi non se la può permettere? Tutti più o meno hanno mezzo dollaro al giorno per prenderla. E quindi si è trasformato in un business dove le famiglie investono 10 dollari per una cassa da 24 e, vendendole, ne ricavano 12. Quindi il guadagno per cassa è di 2 dollari. In media ne vendono 2-3 casse al giorno e questo è il guadagno giornaliero 4-6 dollari. Non male per chi vive nelle aree rurali. Poi arrotondano il tutto con gli ortaggi. Sicuramente non è facile campare con questi pochi soldi ma per la gente è superconveniente ed è un “arrotondare” lo “stipendio”. Vi chiederete chi compra la bevanda. Beh, chi lavora alla fine del turno o durante la pausa se la può permettere, ma molti (i disoccupati) la bevono per pranzo. Si il loro pasto è un filone di pane (qualche fetta il resto deve durare per un altro giorno) senza niente o magari con un po’ di verdura, dal costo di 1 dollaro (700 gr.) e la bottiglietta di coca. Dicono che è molto Power e da le energie necessarie…..ma con sto caldo e il lavoro che uno svolge negli orti o sulla strada, pensate cosa può essere una bottiglia di coca, per non contare poi i danni al fisico visto che per dei giorni è il pasto principale durante la giornata (la polenta la mangiano alla sera). Bisogna anche ammettere però che sono i maschi ad essere un po’ pigri e la voglia di ricercare qualcosa di meglio (anche la polenta per esempio), non c’è, differente per le donne. L’altro problema, grosso problema, riguarda sempre gli uomini (guarda caso) e riguarda la birra. È una bella lotta chi tra birra e soft drink è il più venduto, certo che gli ubriachi non mancano. La percentuale è altissima, e tutti i santi giorni o specialmente la sera, abbiamo a che fare con ubriachi o comunque ne vediamo tantissimi. Il più sono giovani, tra cui padri di famiglia, che si sfondano nella birra visto il prezzo ragionevole ( 1 dollaro per 0,75 L . per non contare le varie promozioni). Il perché è anche abbastanza semplice e in un certo modo li si capisce. Però se quei pochi soldi che hanno li buttano nella birra siamo freschi. E poi capitano a casa dalle mogli in condizioni pietose. Naturalmente bevono una o due o massimo tre birre, ma non avendo nulla nello stomaco è facile ubriacarsi. Per carità, sia negli USA che in Italia da noi, questo problema è molto diffuso, ma non crediamo nella percentuale che c’è qui. Poi naturalmente salta fuori qualche ragazza…e la diffusione di Aids e malattie è facile, visto che molti qui credono nella poligamia. Insomma non vogliamo alzare il dito su nessuno ne giudicare questi fatti (visto che nessuno o quasi è astemio o santo), ma solo “denunciare” un problema molto grave purtroppo sottovalutato. Foto 1: la nuova cucina ristruttrata con piastrelle e pittura lavabile e le vasche di raccolta dell'acqua; Foto 2: un gruppo di ragazzi ubriachi sulla strada intorno a mezzogiorno; Foto 3: il menù dell'ospedale (porridge è latte o acqua con la farina e dipende cosa c'è che diventa tipo semolino mentre la sadza è la polenta bianca); Foto 4: zebra a Kariba.
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ciao ragazzi, molto interessante. anche un po'triste, pero'come sempre e'prezioso avere una testimonianza diretta.
RispondiEliminavi faccio tanti auguri per questo avvento.
ciao
francesco