All'aeroporto abbiamo Carlo che ci attende con molto entusiasmo....e Sybil e Norman (i responsabili del villaggio dove andremmo). Il tutto condito da abbracci di molte persone locali...e amici del dott. Carlo! Così andiamo al viallggio, sul mitico Sprinter di Carlo. Un pò ancora frastornati dal viaggio scendiamo in questo caldo pomeriggio. Il villaggio dista una decina di minuti dall'aeroporto....e già si vede quanto verde c'è in questa stagione. Piante e fiori in quantità e le persone a lato della strada camminano. Arriviamo al villaggio e siamo accolti da pochi bambini perchè sono a scuola. Quindi scarichiamo lo sprinter di aiuti alimentari, e visita guidata nell' orfanatrofio. Le costruzioni a regola d'arte, l'asilo, e le case famiglia. Proprio ben fatte e organizzate. Andiamo da Gina, una bambina con una ferita sul ginocchio (mai vista n'a roba del genere) una piaga completamente aperta grande come tutto il ginocchio. IL sorriso più bello abbia mai visto...sarà anche il primo che non si scorda ma vi giuro che nelle sue condizioni chiunque urlerebbe....(anche se poi ci dice Carlo che ormai sta perdendo la sensibilità)....e invece ti guarda, sorride e dice GRAZIE!!!
Andiamo nella casa di Norman e Sybil dove ci viene offerto un succo...e di li a poco i bimbi finiscono la scuola e ci assalgono completamente. Siamo avvolti in 40 bimbi, uno più pazzo dell'altro. Poi le caramelle di S. Valentino calmano tutti, due foto, due giochi veloci e via verso nord-ovest...dove abita Carlo!!! Circa 3 orette di strada passando prima per le meravigliose suore che ci ospitano per un caffè....(per chi lo beve).....pensate 50 anni in africa...che forza ste donne....e poi col tramonto negli occhi arriviamo di sera nella residenza di Carlo. Dove mangiamo un'ottima cena con i famigliari e poi una bella dormita per riprenderci dal lungo viaggio. Questo è il primo giorno di ZImbabwe, il silenzio il verde delle piante, il rosso del tramonto, il caldo non esagerato e la simpatia della gente sono il nostro primo giorno di scuola...e quando va via la luce guai a lamentarsi.
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