venerdì 18 febbraio 2011

Mutoko


Lasciamo casa di Carlo dopo una bella riposata per andare alla "città dei container". Il caldo si fa sentire e le persone sono cordiali. L'Africa ci mancava...per il suo modo di essere così semplice ma allo stesso tempo così forte. Carichiamo lo Sprinter di medicine e alimenti e poi nel pomeriggio partiamo alla volta di Mutoko, passando prima a salutare le suore di Maria Bambina ad Harare che gesticono tra l'altro il centro per le mamme malate sopratutto di Aids.La strada è lunga e con Carlo parliamo di un sacco di cose, è un'enciclopedia aperta su qualsiasi argomento ed è piacevole ascoltarlo. Tramonto meraviglioso sui graniti di Mutoko e sembra essere a casa su questa roccia simile alle nostre dolomiti ma ormai erose dagli anni. Arriviamo all'ospedale che è buio pesto, un saluto a Marilena (la dottoressa responsabile) e prendiamo posto nella stanza nell'ostello dell'ospedale. Sistemiamo le nostre cose e iniziamo a conoscere un pò la situazione e l'organizzazione. Ma caso vuole che proprio quel giorno sono arrivate da Cesena 3 ragazze che faranno 2-3 settimane di volontariato nell'orfanatrofio dell'ospedale. Ottimo per iniziare un pò di esperienza e fare esercitazioni. Mangiamo insieme una pasta e via nella prima notte a Mutoko. Qui c'è qualcosa di magico lo si intuisce solo guardando la luna e le stelle che illuminano i campi coltivati di fortuna. La stanza è un forno, ma poche zanzare. Molti sono invece i piccoli insetti che ci accompagnano nella notte tra cui una bellissima lucertola con la coda blu elettrico e due autostrade di formichine sotto il letto.....Al mattino sveglia e via alla visita dell'ospedale. Carlo ci presenta un'infinità di gente, sopratutto infermiere e medici o chi lavora all'interno, naturalmente tutti locali...e ci imbattiamo nelle prime realtà. Oh mio Dio.....quest'ospedale è innanzitutto organizzato alla grande, gestito meravigliosamente oltre che far servizio a un sacco di persone che provengono da tutto il paese. Ah scordatevi qualsiasi ospedale italiano sia chiaro!!! Tutto su un unico piano con farmacia, ambulatorio, stanze e reparti divise, sala operatoria, e l'orfanatrofio, puliti a regola d'arte, ma non è il Santa Chiara. E fuori una lunghissima fila di pazienti che attendono la visita. Solo che qui non solo ci sono i malati ma al seguito arriva anche il parente o i parenti che accompagnano quindi immaginate fuori la quantità di gente che c'è. E attende magari per dei giorni o settimane che il malato sia dimesso. Anche perchè chissà quanti km si sono fatti, magari trasporandolo su una cariola. Al di fuori la cucina rigorosamente a legna col pentolone che va tutto il giorno e i vari pozzi che non sempre garantiscono acqua...la luce c'è e si ringrazia anche per questo. Il nostro compito è quello di ambientarci quindi salutato Carlo, con le tre ragazze di Cesena iniziamo a conoscere la realtà locale, andiamo a vedere il villaggio con le scuole vicine, facciamo un pò di spesa al mercato locale (frutta e verdura) e poi ci fiondiamo nell'orfanatrofio per far giocare i bambini che tornano da scuola.....ci divertiamo un sacco e loro più di noi con il gioco dei colori o dei nomi....basta poco qui e molta fantasia per farli sorridere. Io ho aiutato un'infermiera a dividere varie medicine e fare un'inventario delle nuove arrivate.... Alla sera cena collettiva e preparaimo un pò il giorno dopo. Nulla di chè....visitiamo i malati (che sono tanti) andiamo nelle stanze per scambiare due chiacchere con loro e cercar con due monate di far sorridere questa gente che comunque nelle loro "disgrazie" è sempre sorridente. Poi Carlo ci prepara e ci fa assistere ad un'operazione. Naturalmente distaccati, bardati e con le precauzioni del caso. Una semplice ernia su un bimbo di circa 6-8 anni. Una mezz'oretta di operazione ma abbiamo potuto vedere come sia importante questo reparto e quanto sia efficente il personale che lo assiste. Davvero un'emozione particolare per noi "ignoranti" in materia. Ma sopratutto a questo bimbo è appena stata salvata la vita!!! Pomeriggio in orfanatrofio....oggi han preso più confidenza e in 4 è un bel caos tenerne a bada 20....oh oh!!! Verso sera poi Dixon ci porta a vedere le pitture rupestri, i Baobab e un sacco di cose interessanti sulla storia della popolazioni e della storia dello Zimbabwe!!! Tramonto meraviglioso, fiori e viste da cartolina, e le persone sempre attente che ti osservano, poi li saluti felici e scambiano due parole. Devo ammettere che l'inglese per ora è più semplice e la gente ha molta pazienza....ma con Asthon (orfano di 11 anni) ci siamo fatti una lezione di Shona (la lingua locale) quindi ora col mio vocabolarietto scritto dal bimbo riesco a dire le parole più importanti e la gente lo apprezza moltissimo!!!

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