Purtroppo non è sempre rose e fiori qui e bisogna ricordarsi che tutto mondo è paese nel senso che le persone cattive e buone ci sono anche qui, come da noi, come in qualsiasi parte del mondo. Di ingiustizie ne vediamo tutti i giorni (e forse è la cosa che fa più male), piccole o grandi che siano, dal bimbo all’adulto, dal bianco al nero, dal sacerdote all’ateo….e di molte di queste preferiamo non parlarne per ora. Sia per non creare problemi sia perché necessitiamo di più tempo per sbilanciarci su alcuni argomenti. Ma due casi vogliamo raccontarveli: il primo è accaduto a me (Alessio) qualche settimana fa a Mutoko paese. Il paese dista circa 20 minuti di auto dall’ospedale di cui
venerdì 29 luglio 2011
Ingiustizie
martedì 19 luglio 2011
Vita e Morte
Avevamo una mascotte in pediatria....una mascotte perchè era un miracolo che fosse ancora vivo. Tra febbraio e marzo, una famiglia molto povera che abita nel bush (cioè nell'interno delle montagne) e non parla inglese, ha il suo primo bimbo. Peccato che tramite complicazioni la mamma non ce la fa e muore dando alla luce un bimbo che con molta difficoltà e in gran sottopeso e denutrizione riesce a sopravvivere. (fino qui la storia mi è stata raccontata) Così il padre lascia tutto per poter star dietro a questo bimbo costretto a cure in ospedale. Non ha soldi per pagare nulla, così nel frattempo che le infermiere si prendono cura del piccolo lui si rimbocca le maniche e fa le pulizie nel reparto, aiuta con i pasti, si da da fare per ripagare il suo piccolo debito con l'ospedale tutti i giorni. Così i mesi passano, il piccolo con degli occhi enormi e ricchi di vita sta migliorando, le medicine fanno effetto e conquista qualche grammo. La pelle inizia a tornare bella, c'è speranza per questo piccolo sempre avvolto nelle coperte e curato tantissimo dal padre, l'unica cosa che gli è restata. Ma una mattina di metà luglio qualcosa suona strano e un carrello passa con una coperta sopra. Il piccolo non ce l'ha fatta, non abbiamo capito cosa sia successo ma durante il mattino presto se n'è andato. Corriamo in camera, e il papà seduto sul piccolo letto con la copertina in mano, sembra uno zombie. Non possiamo immaginare il dolore di chi ora ha perso proprio tutto, e deve trovare la forza di reagire. Lo abbracciamo. In pediatria c'è un clima di tristezza. Così l'unica cosa che riesco a capire in Shona è: ora cerco di tornare a casa. Scrivo con un pò di nodo in gola perchè insomma, si andava tutti i giorni a trovarlo, per la storia, per tutto e sopratutto per il papà. Qui spesso le persone muoiono, bimbi o adulti, è normale è un ospedale e come succede qui succede ovunque. Ma quante vite vengono salvate??? Tante!!! La vita va avanti. Siamo fortunati. (nelle foto alcune scattate dai miei genitori: Ale con i pazienti della pediatria, Manu con alcuni bimbi delle scuole, il papà con il piccolo!!!)
lunedì 11 luglio 2011
I genitori tra Kariba e Victoria Falls
Finalmente una settimana di ferie hi hi. Scherzi a parte abbiamo colto l’occasione della visita dei genitori (di Alessio) in Zimbabwe, per farci una settimanella in giro per il paese. Sono arrivati il 19 giugno, senza bagagli, ad Harare. Per fortuna sono arrivati poi, i bagagli, con dentro il ben di dio per noi (formaggio, miele e salumi trentini su tutto). La prima settimana la passano qui in ospedale, ambientarsi, guardare, capire…le prima cose che si fanno. E finalmente aggiustiamo le pompe d’acqua. Dopo quasi un mese di “secca” torniamo ad avere acqua, anzi più di prima visto che si riattiva anche un pozzo solare. Noi procediamo il nostro lavoro, mentre i genitori fanno conoscenza con la gente, con le cose del posto, passeggiate e lo stare con i malati. Infine sabato 25 si parte. Mutoko-Kariba (
sabato 2 luglio 2011
1° Anno!!!
In un anno sono cambiate un sacco di cose, e sicuramente siamo cambiati noi. Chissà se in meglio o in peggio…non spetta noi a dirlo. Una cosa strana, che ora è diventata parte della nostra vita, è lo stare sempre insieme 24 ore su 24 tutti i giorni (ok molte volte si lavora e lavorava separati ma in maniera diversa che in Italia) e questo ha rafforzato molto di più il nostro amore reciproco, siamo fortunati anche per questo. Siamo partiti senza grandi ideali o grandi cose, organizzando poco lasciando i dettagli al caso, alla strada. E abbiamo imparato moltissimo. Per noi una scuola meravigliosa che vale cento diplomi, che ci ha risvegliato molte cose ormai dimenticate come il silenzio, l’osservare, l’attendere, l’amare, l’essere semplici, l’adattarsi, la pazienza, il vivere senza orologio, il vivere senza soldi (nel senso di paga, ma vivere con io faccio qualcosa per te tu fai qualcosa per me) lo stare immersi nella natura…e molte altre cose, ma una su tutte e forse la più fondamentale: il condividere!!!
Se dobbiamo fare un bilancio non possiamo che essere più che soddisfatti. Sicuramente il grande aiuto viene dalle persone che ci stanno intorno e che abbiamo trovato lungo il nostro cammino. A loro viene dato il primo premio, perché senza le persone con cui abbiamo trascorso minuti o giornate, la nostra avventura non sarebbe stata così “speciale”. Oggi siamo qui, non sappiamo cosa ci riserverà il futuro, dove saremo cosa faremo e non ci pensiamo…di certo è che se potremmo continuare a vivere la nostra avventura, continueremo su questa strada.
Sotto elenco le tappe principali di questo primo anno (come sono in ordine nel blog):
- 2 Luglio 2010 Casa Carità Sassuolo
- Fine Luglio 2010 Alaska e Yukon (Nord Canada)
- Fine Agosto 2010 I parchi del Nord Usa
- Primi di Settembre 2010 Il Ranch
- Seconda metà di Novembre 2010 I parchi del Sud Usa
- Primi di Dicembre 2010 Alaska Inverno
- 29 Dicembre 2010 Rientro in Italia
- 13 Febbraio 2011 Zimbabwe
- 21 Febbraio 2011 Villaggio S. Marcellino – Harare
- 1 Aprile 2011 Ospedale Luisa Guidotti - Mutoko