venerdì 29 luglio 2011

Ingiustizie



Purtroppo non è sempre rose e fiori qui e bisogna ricordarsi che tutto mondo è paese nel senso che le persone cattive e buone ci sono anche qui, come da noi, come in qualsiasi parte del mondo. Di ingiustizie ne vediamo tutti i giorni (e forse è la cosa che fa più male), piccole o grandi che siano, dal bimbo all’adulto, dal bianco al nero, dal sacerdote all’ateo….e di molte di queste preferiamo non parlarne per ora. Sia per non creare problemi sia perché necessitiamo di più tempo per sbilanciarci su alcuni argomenti. Ma due casi vogliamo raccontarveli: il primo è accaduto a me (Alessio) qualche settimana fa a Mutoko paese. Il paese dista circa 20 minuti di auto dall’ospedale di cui 15 km su strada sterrata. Quindi quando si va si cerca sempre di unire più spese possibili per evitare sprechi di diesel e tempo. Arrivo in paese alle 9 del mattino e parcheggio al primo negozietto che vende un po’ di tutto tra cui ricariche telefoniche (di solito le compero o nel bosco, o nelle capanne o per strada, ma questa volta avevo fretta). Entro nel negozio che di solito sono spaziosi con poche cose sugli scaffali e siamo io, un militare, un poliziotto speciale e la commessa. Iniziamo le solite chiacchiere di saluto e mi accorgo che i due militari sono ubriachi. Chi più chi meno. E la ragazza al banco è un po’ spaventata. Il militare mi fa alcune domande con gentilezza, poi saluta ed esce. Il poliziotto (speciale….cioè non polizia normale) è parecchio ubriaco e mi obbliga a portarlo ad Harare (2 ore di strada solo andata), e io gentilmente dico di no, continuando a chiedermelo almeno per 4-5 volte, ma la mia risposta non cambia. Infine si mette in pace della mia risposta e continua a fare ciò che faceva prima che io entrassi: importunare la ragazza. Tranquilli solo richieste spinte e qualche tentativo di contatto fisco ma lei era ben vestita e anche lui (visto il freddo, siamo in inverno). Altri quattro ragazzi che erano nel negozio vicino (comunicante) mi guardano alzando le braccia come per dire: purtroppo non possiamo fare nulla. Così io saluto ed esco impotente e dispiaciuto. Ma cosa fare??? Effettivamente la cosa non era ancora deteriorata e sembrava che il militare stesse per rinunciare visti i rifiuti della ragazza….ma chissà poi cosa è successo. Lui era così ubriaco che non riusciva a salire sul bancone, ma insistentemente provava a toccare la ragazza. E ti senti impotente d’avanti a questo…e fa male!!! Il secondo è più una cosa complicata da spiegare dettagliata che ci sta toccando in ospedale. Sorvolo quindi molti punti e cerco di spiegare tutto al meglio. Non sappiamo per quale motivo ma il governo (o chi per esso) ha fatto giustamente delle ispezioni in ospedale e ha mandato un report per metterci il bastone tra le ruote. Tra i vari punti (alcuni corretti) vuole farci chiudere la scuola infermieri (che fa parte ed è gestita dall’ospedale) perché l’ospedale è sovraffollato. (come già successo secondo loro un ospedale che funziona è un ospedale vuoto) Ma io dico, se un ospedale è sovraffollato è perché lavora bene. Ok, questo comporta a problemi di organizzazione e tutta una serie di cose che vanno ad aggravare il paziente (mancanza di letti e stanze, tutti che corrono, più gente quindi più sporcizia e consumo di cose, mancanza di personale…), ma almeno il paziente guarisce. Così purtroppo, senza poter scegliere, ci siamo dovuti adattare a queste regole e molti paziente sono stati dimessi, altri non accettati e quindi l’ospedale si è un po’ (tanto) svuotato. Ma la gente dove va a curarsi??? Dagli stregoni???? Perché gli ospedale governativi sono carissimi (impossibile un appendicite costa dai 2 ai 5 mila dollari) e ci sono liste di attesa pazze solo per una visita. E quindi molti vanno in Zambia o Sud Africa…..speriamo quindi di rimettere tutto a posto quanto prima e di tornare a livelli almeno accettabili e che questa parentesi si chiuda presto. Anche se fa un certo effetto sapere che son tante le richieste di ricovero e i letti tenuti vuoti…..per ordini superiori. (prima foto la "squadra" di lavoro con cui lavora Alessio, la seconda classico trasporto qui: sulla testa anche 20 Kg, la terza classico bus a lunga percorrenza)


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