mercoledì 18 gennaio 2012
Grazie dott. Carlo Spagnolli
Visto che ormai i giochi sono fatti, e mancano poche settimane al nostro rientro, abbiamo pensato di ringraziare alcune persone che ci hanno accompagnato in questo bellissimo viaggio lungo un anno. La persona che vorremmo ringraziare sopra tutto e tutti, e che è stata fondamentale durante questi mesi è certamente il dott. Carlo. Senza di lui, fidatevi, saremmo tornati a casa già da un pezzo. Non credo ci siano parole per spiegarlo, perché è davvero una persona super. Partendo dall’inizio, dal primo giorno che siamo arrivati in Zimbabwe, ci ha sempre fatti sentire bene, a nostro agio, e sembrava di conoscerlo da una vita anche se non lo avevamo mai visto prima. Ci ha accolto a casa sua come dei figli, seppur eravamo degli sconosciuti. E questa è una delle cose che non dimenticheremo mai, perché ci ha accompagnato lungo tutto l’intero anno. Carlo è una persona buona, a volte troppo, che ti da di tutto. Se ne priva lui stesso molte volte pur di dare, a volte senza chiedergli niente. È una persona semplice con un carisma e un carattere forte. Vive da 35 anni in Africa e tra Uganda, Eritrea, Etiopia, Cameroon e Zimbabwe, ne ha viste di cotte e di crude. Lui sorride sempre, e ti trasmette una serenità e una tranquillità impressionante. È un enciclopedia aperta, di qualsiasi cosa tu voglia parlare, lui ne sa qualcosa o ha letto qualcosa. E se non ne sa (raramente), ti ascolta. Abbiamo condiviso un sacco di ore sul furgone con lui e abbiamo parlato di un’infinità di argomenti. Ci ha insegnato molto. Per quanto riguarda il lavoro, beh instancabile. Sinceramente non sappiamo da dove proviene tutta questa forza. Inizia prestissimo e finisce tardi e continua continua tutti i giorni a portare aiuti a destra e sinistra, sentire questo o quello, e soprattutto visitare e visitare malati. Poi nei 3 giorni che è qui in ospedale, visita anche 100 pazienti in un giorno e nell’altro esegue 6-7-8 operazioni dalle più svariate e diverse. Per poi tornare a visitare. Caricare il furgone, portare gente, smistare cibo e medicine….sempre sempre con il sorriso e la serenità sul viso. Tranquilli anche lui si arrabbia, non dimenticherò mai alcune su telefonate “di sfogo” dove il timbro della sua voce mi è scolpito nella mente. Eppure ha sempre affrontato gli attacchi e le cattiverie della gente. Oh di certo anche lui ha i suoi difetti, e ogni tant te ghe daresi na bota en testa perché non si fa aiutare a morire. Oppure, nella sua troppa bontà, non si rende conto che a volte lo usano e sfruttano. Eppure lui sorride e pensa ai malati. Per un anno intero siamo stati in collegamento tutti i giorni, perché lui viaggia molto quando non è qui, per raggiungere i progetti più lontani. Ma sempre ci siamo sentiti e consigliati a vicenda. Ci ha sempre tenuto in considerazione con un rispetto incredibile e un umiltà unica. Si è preso cura di noi quando Manu è rimasta incinta, e non ci ha mai fatto mancare nulla. Siamo onorati e orgogliosi di essere stati con lui e al suo fianco nelle varie problematiche che ci sono comparse in quest’anno soprattutto quella al villaggio di marzo e quella in ospedale di settembre-ottobre. A volte lui è attaccato da gente gelosa, invidiosa o che parla a vanvera solo per chissà quale ragione. Eppure va avanti sempre col sorriso. È stato sposato con una donna Ugandese, che purtroppo non abbiamo avuto la fortuna di conoscere perché scomparsa nel 2010, da cui ha avuto 3 figli. Una delle quali, Elisa, ci è stata molto amica, insieme alla cugina ugandese Grace, e che pure noi consideriamo più di semplici amiche. Ora, dopo grandi sofferenze, si è trovato una ragazza zimbabwiana, cui noi auguriamo ogni bene. Le risate, le grandi discussioni sul da farsi e dei progetti, le chiacchierate generali, i grandi momenti passati insieme ovunque quest’anno, i problemi e le vittorie, l’osservare gli animali e la natura, le escursioni…e molto altro, resteranno per noi il miglior ricordo dello Zimbabwe e di questo 2011. Ricordo con un sorriso una telefonata di maggio: Carlo, abbiamo trovato un costruttore, sembra in gamba. Ci ha fatto un buon preventivo, sembra serio. Ora aspettiamo le altre risposte poi decidiamo. Ah…questo non è zimbabwiano ma del Malawi. E lui: Alessio, prendilo subito. (e difatti si rivelò eccezionale). Con un po’ di tristezza sapendo che ci mancherai, perché per te ne è valsa la pena, Grazie di Cuore Carlo. Foto 1: Ale, Manu, Carlo e Naomi; Foto 2: Alessio e Carlo in sala operatoria; Foto 3: Leone nel parco di Harare; Foto 4; il dott. Carlo Spagnolli; Foto 5: Alcune delle tantissimi pitture rupestri che ci sono nell'area intorno all'ospedale esplorate con Carlo.
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